Un anno di “scrittura globale”

Durante la definizione del nuovo indirizzo di Umbria Libri, il punto centrale della nuova visione è
stato questo: allargare UL nel tempo e nello spazio.

Allargare nel tempo: è la suggestione di “UL 365”, ovvero un evento che dura tutto l’anno e tiene
sempre accesa la fiammella dell’interesse e dell’impegno culturale. Come un libro che non finisce mai.

Allargare nello spazio: tenendo fermi gli appuntamenti qualificanti di Perugia e Terni, significa
estendere la presenza di UL, progressivamente, a tutto il territorio umbro, rendendolo finalmente una
festa culturale popolare che l’intera Umbria può e deve sentire come un’avventura comune.

La visione su base annuale di UL intende sedimentare in progetto una specificità, un sigillo di fabbrica
che lo tenga distante dalla moda contemporanea degli eventi che bruciano rapidi nello spazio di
pochissimi giorni. Durata anziché occasionalità spettacolare. Disporre di una infrastruttura culturale,
organizzativa, progettuale che mai “stacca la spina”, parte da un presupposto chiarissimo: la
convinzione che la lunga durata garantisce la penetrazione di un evento nell’immaginario, come
prodotto anche dalla consuetudine, dal fatto cioè di poter partecipare in qualsiasi mese o stagione a
un appuntamento che porta il marchio e lo spirito, in questo caso, di UL.

La diffusione su base regionale di UL è un naturale proseguimento di questa suggestione, in un
territorio come quello umbro caratterizzato da fortissime specificità territoriali e saldissimi legami di
appartenenza ai borghi, ragion per cui si è pensato che andare oltre i due capoluoghi – al di là delle
comprensibili difficoltà organizzative, logistiche e a qualche sofferenza budgetaria in più – è l’unico
modo per trasformare UL in un evento collettivo che coinvolga tutti i cittadini umbri e che, nel tempo,
possa aumentare il prestigio di UL e garantire anzitutto una partecipazione massiva ai due eventi
principali di Perugia e Terni, finora vissuti come episodi micro-cittadini e di scarso appeal per il resto
dei territori umbri.

Esiste poi un terzo punto di atterraggio della nuova visione artistica di UL: non rinchiudere il tema
della scrittura solo ai libri in quanto manufatti cartacei ma allargarlo
, come già si è fatto in via
sperimentale nel 2022, a qualsiasi forma di narrazione: per questo si insisterà nel coinvolgimento di
poeti, sceneggiatori, registi, parolieri, creatori di podcast e linguaggi 2.0, giornalisti televisivi, attori,
gente di spettacolo, che racconteranno le loro tecniche narrative e il perché dire oggi “libro” significa
nominare un prodotto culturale complesso, sfaccettato, poliedrico, non confinato a un pubblico
ristretto, perché la capacità narrativa è una delle condizioni esistenziali dell’essere umano.
Scardinare l’idea che la cultura legata all’universo del libro sia una questione di minoranze è
uno dei presupposti culturali che muovono questa direzione artistica
.

UL deve diventare piattaforma condivisa di scrittura globale.

Da questo punto di vista, bisogna ovviamente costruire su quanto si è fatto nei primi due esperimenti
di fine 2022 a Perugia e, soprattutto, a Terni, in termini di cartellone offerta culturale, di confezione
narrativa, di estetica e di comunicazione. I risultati sono stati confortanti, in alcuni casi eccezionali,
ma è solo un punto di partenza per ciò che si pensa di fare nel 2023 e nel 2024. Ed è l’unico modo
per risolvere i tre enigmi – organizzativo, iconico e identitario – legati al paradosso per cui UL è un
festival più antico di molte altre iniziative analoghe che hanno costruito la propria fortuna in anni
recenti, ma è scarsamente conosciuto al di fuori della Regione e di alcune nicchie di pubblico.
In questo caso, la scelta delle location dove tenere gli eventi dovrà essere il più accurata possibile,
selezionando strutture nei centri cittadini, di grande impatto e di facile raggiungibilità, attorno cui
creare anche fisicamente un’atmosfera festosa di partecipazione, con totem, videoproiezioni, percorsi pedonali e così via.